«Ama. Questa sì che è vita!» è lo slogan del nuovo cammino oratoriano per i ragazzi della nostra diocesi ambrosiana. Nel suo Messaggio per la festa di apertura degli Oratori 2021, l’Arcivescovo Mario ci invita a fare dell’oratorio un “terreno buono” dove imparare a ringraziare per il dono della vita; a fare dell’oratorio un “messaggero” di «messaggi irrinunciabili», in cui si distingue la voce di Gesù dalle altre; a fare dell’oratorio un “cenacolo” da cui partire per la missione, per andare lontano e «aggiustare il mondo».
In oratorio si impara ad amarci gli uni gli altri, reciprocamente, secondo lo stile di Dio. Ascoltando Gesù, conoscendolo, incontrandolo, vedendolo, possiamo fare esperienza di una vita piena e felice, perché si rivela in tutta la sua bellezza e perché viene offerta gratuitamente e donata agli altri con amore.
Che grande dono può essere l’oratorio quando rinnova il suo impegno ad essere un “paese” in cui si annuncia il dono della vita, ci si ama reciprocamente e si sperimenta la gioia!
Noi, cristiani adulti, che crediamo nella forza del cambiamento che viene dall’aver incontrato il Signore, vogliamo affidare le parole di Gesù a tutti i ragazzi e le ragazze delle nostre comunità: sono i «messaggi irrinunciabili» che non possono care in oratorio e non possono non essere trasmessi alla mente e al cuore dei ragazzi. Chiederemo loro di capire quanto la Parola del Signore sia determinante per orientare la vita e compiere le proprie scelte. In questa nuova fa-se della storia, caratterizzata dalle conseguenze di una pandemia, che hanno toccato così tanto le giovani generazioni, soprattutto ragazzi, preadolescenti e adolescenti, siamo coscienti che i ragazzi hanno ancora più bisogno di “testimoni” che li sappiano entusiasmare, nello sforzo continuo e gioioso di incarnare e mettere in pratica la Parola del Signore, dimostrandone tutta la bellezza: «Ama. Questa sì che è vita!». Quello che abbiamo loro da offrire è il messaggio forte del Vangelo, è la consegna di un comandamento nuovo: «Ama. Questa sì che è vita!».
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