Lo Spirito Santo è un dono multiforme. La Sacra Scrittura partendo dal profeta Isaia individua ben sette di doni ricondotti all’azione dello Spirito. Nel nostro oggi, in questa pandemia, quale è il dono più appropriato? Seguendo la parola del Vescovo Mario oggi occorre implorare il dono della Sapienza. E’ un dono e come tale viene da Dio, ma ha bisogno della nostra intelligenza, del nostro sguardo critico sulla realtà circostante; va implorato con un cuore povero: abbiamo bisogno della Luce sapienziale che viene da Dio per conoscere la verità della realtà odierna. La Sapienza innalza la nostra mente e ci mostra il disegno che Dio sta facendo nella storia umana. E’ sempre Lui il protagonista del cammino dell’umanità. Chi ha fede, lo vede all’opera; vedere Dio che agisce è un aspetto del dono della Sapienza, la quale, a sua volta spinge ad agire secondo il disegno di Dio per cambiare la realtà. Invochiamo lo Spirito di Sapienza per uscire più umani dalla calamità che ci ha coinvolto tutti.
Oggi nel giorno di Pentecoste ci offriamo questa riflessione/preghiera che viene dalla fede di un cristiano ortodosso ed accolto da un cristiano cattolico:
Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano, Cristo rimane nel passato, il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione, l’autorità è una dominazione,
la missione una propaganda, il culto una evocazione, e l’agire dell’essere umano una morale da schiavi.
Ma nello Spirito Santo
il cosmo è sollevato e geme nella gestazione del Regno,
Cristo risorto è presente, il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria, l’autorità è un servizio liberatore,
la missione è una Pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è divinizzato.
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